La storia della croce arancione
Sul finire del 1980 alcuni principi di solidarietà, interesse per gli altri, volontà e desiderio di stare insieme ispirarono un gruppo di ex volontari della Croce Rossa Italiana, dopo che, per varie vicissitudini era stata chiusa la sede di Montecchio della Croce Rossa con trasferimento dell’ambulanza, fino allora in dotazione, a Reggio. Ben presto aderirono all’iniziativa alcuni volontari dell’A.V.I.S. ed altri ex volontari o semplici cittadini che intendevano svolgere attività di volontariato.
Furono proprio questi volontari, che costituitisi in un comitato, dopo numerosi incontri con i sindaci, gli assessori alla sanità dei comuni interessati e con l’allora Presidente della U.S.L. di Montecchio, signor Armando Armando, che garantirono il loro apporto tecnico e finanziario, con il valido appoggio delle associazioni consorelle di Parma, Traversetolo, Sant’Ilario d’Enza e Reggio Emilia e di altre associazioni locali, come la già citata A.V.I.S., la Associazione Nazionale Alpini e l’Associazione Combattenti e di singoli cittadini tra i quali la signora Luisa Iemmi Giuffredi e il signor Angelo Montali. Il 18 marzo 1981 venne redatto l’atto costituito, sottoscritto dai fondatori dinanzi al notaio dott. Vittorino Palazzi Trivelli, dell’associazione denominata Assistenza Pubblica Volontari Val d’Enza “dott. Luigi Fochi”, assumendo a simbolo la Croce Arancione.
L’associazione
venne intitolata alla memoria del dottor Fochi (padre) nel decennale della morte, avvenuta il 23 maggio del 1971, considerata figura meritevole di ricordo fra la cittadinanza, in quanto la sua opera e la sua condotta furono sempre ispirate dai principi di solidarietà e di altruismo, dai valori umani, dalla dedizione al prossimo e allo spirito del volontariato, tanto che ricevette dalla C.R.I. la “medaglia d’argento con palme”.
La generosa risposta della popolazione dei comuni di Bibbiano, Cavriago, Montecchio e San Polo d’Enza, la pronta adesione di nuovi volontari e l’interessamento attivo di numerose associazioni e della pubbliche amministrazioni e l’opera svolta da alcuni cittadini, come il signor Oreste Spaggiari, titolare dell’agenzia di una casa automobilistica, resero possibile l’acquisto e la messa in funzione di una prima ambulanza con la quale, nel maggio 1981, i volontari del soccorso iniziarono la loro opera.
Negli anni successivi l’associazione crebbe il numero dei volontari e di conseguenza la possibilità di svolgere servizi alla cittadinanza.
La sede della nuova associazione era ubicata nei locali dell’ospedale “Ercole Franchini” di Montecchio. Riportiamo l’elenco dei fondatori della Croce Arancione:
Bertani Elio |
Reverberi Franco |
Boni Giuseppe |
Reverzani Dr. Azio |
Cardinali Gino |
Rivi Leonardo |
Ceglia Olindo |
Saracchi Fernando |
Colli Aldo |
Serra Ezio |
Fochi Dr. Francesco |
Stefanini Francesco |
Gilli Liliana |
Vighi Antonio |
Lodesani Paolo |
Vighi Gianluca |
Maccari Giorgio |
Zavaroni Dr. Adalberto |
Peri Giancarlo |
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Venne redatto un primo regolamento con le norme di ammissibilità all’interno dell’associazione, i servizi sussidiari e le norme di comportamento. Con il passare degli anni il regolamento ha subito modifiche dettate dall’ampliamento e dalla complessità della stessa associazione, nonché del numero dei volontari e della tipologia di servizi effettuati. L’ultima modifica al regolamento è stata approvata dal Consiglio Direttivo in data 22 settembre 1998. Nell’anno 1986 l’associazione si affiliò alla Federazione Nazionale Associazioni Pubblica Assistenza e Soccorso, attualmente A.N.P.As. (Associazione Nazionale Pubbliche Assistenze).
L’11 gennaio 1989 la Giunta della Regione Emilia-Romagna riconobbe, ai sensi dell’art. 12 del codice civile, la personalità giuridica all’Associazione Assistenza Pubblica Volontari Val d’Enza Dott. L. Fochi” con sede in Montecchio Emilia. Nel 1992 la nostra associazione aderiva al neonato sistema territoriale di emergenza-urgenza che faceva capo alla Centrale Operativa 118 “Reggio Soccorso” e il vecchio numero telefonico dell’associazione adibito all’emergenza venne traslato sul numero unico provinciale 118. Il 27 giugno 1992 lo statuto dell’associazione venne modificato, per cura del notaio dottor Benedetto Catalini, a seguito di pubblica assemblea generale straordinaria dei soci, tenutasi a Bibbiano, approvato, ai sensi dell’art. 16 del codice civile, dalla Regione Emilia-Romagna il 27 novembre 1992. Il 4 settembre 1992 la Croce Arancione ottenne l’iscrizione al registro regionale del volontariato, ai sensi dell’art. 6 della L.266 del 11/08/1991.
Negli anni seguenti l’associazione consolidò il proprio impegno a favore della cittadinanza, offrendo servizi sempre più ampi e rispondenti alle richieste sempre più diversificate che ci venivano avanzate.
Ora siamo in grado di offrire un servizio puntuale, costante e duraturo, che sempre di più punta a una qualificazione quotidiana del servizio che viene reso, mediante nuove forme di formazione iniziale e aggiornamento durante il percorso di presenza di ogni singolo volontario.